(Giovedì, 28 Dicembre 2006) Ore 18.15 circa. La mia ragazza perde il cellulare

 

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Prima di proseguire faccio una breve premessa:

 

Questa non è una notizia ANSA, e non apparirebbe mai su di un bollettino ufficiale, perché di notizia ha poco, quasi nulla. E se la notizia è informazione, allora quella che vorrei qui comunicarvi avrà anche poca informazione. Ma a me ha fatto riflettere, quindi spero che almeno possa andare bene come riflessione da postare nella sezione “Su di un pensiero” di “Su di un verso”.

Ricominciamo.

(Giovedì, 28 Dicembre 2006) Ore 18.15 circa. La mia ragazza perde il cellulare. Lei era seduta in un bar con due sue amiche, poi si alza per andare in bagno prima di pagare ed uscire. Fuori ci sono io che l’aspetto. Saluta le sue amiche sale in auto e poco dopo non riesce a trovare più il suo telefonino. La prima cosa che viene in mente è di fare uno squillo con il mio cellulare per localizzare il telefono, ma la voce registrata del gestore telefonico avvisa che il telefono potrebbe essere spento o irraggiungibile. Ecco, a questo punto si delinea chiaramente la situazione: il telefono è stato dimenticato o smarrito da qualche parte, qualcuno lo ha ritrovato e la prima cosa che ha fatto è stata di spegnerlo immediatamente. Ritorniamo subito al bar dove il telefono era stato utilizzato per l’ultima volta in un disperato tentativo di recuperarlo. Tentativo vano. Chiediamo ai camerieri, alla cassa, al parcheggiatore. Niente. Nessuno ha visto il telefono. Il telefono non si ritrova. Beh, quali fossero marca e modello del cellulare poco importa. Poco importa quanto fosse costato il telefono. E poco importa anche che adesso il telefono fosse in mano di qualcun altro. Ciò che pian piano si delinea nella mente è che colui che al momento è in possesso del telefonino è anche in possesso della rubrica con tutti i numeri di telefono, degli sms inviati e ricevuti e di quelli salvati come bozze, che non si è mai avuto il coraggio di inviare. Può vedere le foto scattate con il cellulare, e l’agenda con gli appuntamenti. Non è solo una scatoletta con un tastierino ed un display che è finito nelle mani di chissà chi, ma pure una parte della tua vita privata, di alcuni momenti immortalati dal piccolo obiettivo integrato, di sensazioni ed emozioni comunicate mediante sms. E questo “colui” sa come ti chiami, conosce i nomi delle persone che ami e che ti sono vicine ed i loro nomignoli, ed anche alcune tue confidenze. E sa a che ora ti alzi la mattina e sa anche che domani alle 10.30 hai appuntamento davanti alla Coin con Chiara.

Forse domani alle 10.30 anche “lui” sarà davanti alla Coin. “Lui” riuscirà ad individuarti tra la folla di persone, ma tu non lo conosci e “lui” non si farà riconoscere. Forse subito dopo se ne andrà soddisfatto, in silenzio, o forse, sempre in silenzio, ti seguirà, per conoscere ancora più di te.

 

 

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