Il film ha i connotati narrativi del miglior Altman, anche se non riesce a ripetere la sua sottile psicologia e la profonda riflessione. I tanti personaggi del film sono tutti pennellati con pochi ma significativi tratti in un affresco corale, L.A., molto efficace. Ogni personaggio ha la sua empatia ed umanità, ma ogni personaggio tuttavia non riesce ad evitare lo scontro fisico con l'altro. L'incomprensione e la difficoltà umana a comunicare diventano subito un arma puntata alle tempie del malcapitato. Anche un poliziotto, che inorridisce al razzismo dei colleghi e fa di tutto per difendere un cittadino nero, finisce per trasformarsi controvoglia in un arma contro un altro cittadino nero, inerme.
L.A. diventa nel film la metafora corale di un mondo lacerato, dove i popoli non riescono a comunicare la propria essenza se non nello scontro.