Non conoscevo questo film, nè mai avevo visto lo sguardo di Mastroianni in versione spiritata e "bastonata". Con in mente il dongiovanni della dolce vita ho apprezzato in questo film un Mastroianni ingenuo che non sa valutare e si fa divorare dagli ingranaggi cupi e malsani della vita moderna.
Nel film il "Marcello della dolce vita" interpreta un siciliano meravigliato da una new york che è un luna park di grattacieli e colori e ammaliato dai suoi abitanti alieni, belli quanto incomprensibili, simpatici quanti incattiviti. Come un bimbo educato e timido, il "Marcello della dolce vita" affronta l'amaro della vita con la consapevolezza siciliana e fanciullesca che i buoni sentimenti portano a vivere meglio e che l'impegno paghi.
Come un bimbo educato e timido, il "Marcello della dolce vita" si presenta a tutti : "permette? Rocco Papaleo" non importa se questo gesto equivale a dare le perle ai porci e se senza motivi si viene pestati e ridicolizzati.
Bellissima è la scena in cui il "Marcello della dolce vita" balla con un omosessuale ,che lo aveva abbordato, solo per non farlo sentire solo o quando non riesce a dire no ad una prostituta grassa e vecchia.
Il tono del film è grottesco, al limite con il comico, ma la riflessione di Ettore Scola sulla realtà moderna è seria e senza compromessi.