E' una scusa questo film per chiacchierare su un regista che ammiro tanto. Fahradi e' iraniano e ormai I suoi film hanno fama mondiale, quindi le mie parole non dicono nulla di piu' a quanto ha gia' detto la critica. Sono come un urlo di gioia in piu' in un coro di grida da stadio, ma da tifoso non posso astenermi dal far sentire la mia voce e la mia stima.
Tutti I suoi film partono da un evento che si introduce in un gruppo di persone, che e' spesso una rappresentazione in miniatura della societa Iraniana, e che fa da miccia ad esplosioni di situazioni che obbligano all'introspezione immediata e sofferta, e alla rivelazione dei protagonisti sulla scena e sul mondo. L'ambito in cui si svolgono le vicende e' ristretto in pochi luoghi perche' alla fine, anche se l'evento ha dei connotati spesso tali da richiedere il supporto di funzioni pubbliche della societa', come la polizia o la politica, Fahradi vuole mantenere un sapore intimista, come se fossimo non davanti ad un grande schermo ma ad un piccolo placoscenico teatrale: non a caso nel "Il Cliente" la trama contiene due storie parallele di cui una svolta direttamente in un teatro dagli stessi protagonisti, attori di professione. L'ambito teatrale restringe il punto vista del film a quello del pubblico e degli attori permettendo una complicita', una vicinanza fisica, altrimenti persa inerosabilmente. Si e' li immersi nelle luci soffuse di scena accanto agli attorii, e si vive la storia del film come se fosse la nostra.
L'evento e' spesso una fatto tragico, la morte di una persona, una separazione o, come in questo film, una violenza, che il regista esplicita come un evento improvviso quanto inspiegabile, proprio perche' inerente alla sfera del privato e non una semplice statistica in piu' dal punto di vista dei grandi numeri di una societa in evoluzione. La tensione che si sprigiona e' legata all'inerzia con cui I protagonisti cercano di continuare la routine come se nulla fosse successo, e dal confronto con le nostre reazioni di immedesimazione, di rabbia e di dolore, che noi osservatori esterni possiamo permetterci.
Nel film "Il cliente" una giovane coppia e' corstretta a lasciare la propria casa vicina al crollo e a traslocare in un appartamento di un amico. La precedente proprietaria era una prostituta ed un cliente convinto di ritrovarla si intrufola nella casa trovando la giovane donna sola. Da qui parte la suddetta analisi del regista dei comportamenti umani di un modello in piccolo della societa iraniana.
La pellicola di Fahradi ha vinto l'oscar 2017 come miglior film straniero, ma il regista ha deciso di non presenziare alla cerimonia per protesta alle misure restrittive di ingresso del presidente Trump.