Lo scafandro e la farfalla di Julian Schnabel

copertinaScrivere la recensione di un film in italiano da un paese straniero, dove mi trovo, é un po come essere imprigionato dentro uno scafandro e mandare una bottiglia con un messaggio di aiuto, nella speranza che qualcuno nella terra ferma (in italia) lo legga. Se fossi il protagonista del film la bottiglia si sarebbe trasformata in una farfalla, avrebbe spiccato il volo verso la mia bella trinacria, ma la fantasia non mi manca e quindi che male c´é ad immaginare che veramente questa pagina web voli fino a posarsi sulla spalla del "malcapitato" lettore?

"Lo scafandro e la farfalla" é un esaltazione della fantasia e della sua forza creativa e vitale. Quante volte costretti seduti per ore, in uno sporco vagone di treno o in un aereo internazionale, abbiamo cominciato a correre pur restando seduti e ad immaginare paesaggi sterminati, seppure con le pareti soffocanti della cabina ad un palmo del naso. Cosí il protagonista Jean-Dominique Bauby, paralizzato nel suo corpo-scafandro dopo un grave incidente vascolar,e e libero di muovere come una farfalla solo l'ócchio sinistro, riesce a fuggire la depressione e la morte letteralmente grazie ad un battito di ciglia: un battito vuol dire si , due battiti vuol dire no. 

scenaGrazie a questo artificio, Dominique riesce a comunicare con la gente attorno quello che ha intrappolato nell'anima, e spinto da una forte, e non banale, voglia di vivere riesce pure a scrivere un romanzo sulla propria condizione di naufrago della vita. Nessuna presa di posizione da parte degli sceneggiatori o del protagonista sul senso che può avere una vita così, nè si arriva ad un eccessivo elogio della fantasia che non potra mai comunque far dimenticare del tutto l'infermità spietata di cui si può essere succube. 

Ogni descrizione di come si possa evadare con i sogni ad occhi aperti e di come si possa comunicare agli altri il valore delle sensazioni perdute lascia presto il posto all'immobilità di una stanza di ospedale, dove la televisione da ore trasmette sempre le stesse cose noiose, senza nessuno che la spenga.

Di notevole pregio è la scelta della voce fuori campo del protagonista che ci spiega quello che il suo battito d'ali non può esprimere: la voglia di essere compreso prima che le sue ciglie sbattino l'aria...

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