Il sottotitolo spiega l'anima di quello che è un romanzo di forte denuncia sociale: "Viaggio nell'impero economico e nel sogno di dominio di camorra". Non si parla di impero criminale, se non nel significato sotteso alla parola camorra, si parla di impero economico. In effetti nel sud italia il tessuto economico è per una buona parte sostenuto o rappresentato da clan o gruppi ad impronta di "organizzazione mafiosa". I numeri presentati dal libri sono impressionanti, e il connubio fra legale ed illegale, fra dichiarato e in nero è talmente profondo e connaturato, che è difficile definirne i confini e creare scompartimenti stagni anche solo col pensiero.
Un azienda veneta , tedesca, scozzese, cinese, e addirittura americana può avere nel suo capitale sociale una liquidità o dei fondi immobiliari del tutto o in parte derivante da attività criminali. La rete di investimenti da parte delle associazioni camorristiche è talmente vasta e globalizzata che l'arrivo, solo l'anno scorso, di confindustria in cina ha una tonalità comica. Gli spostamenti di denaro e di proprietà, sia in immobili che in aziende, da parte di questi imperi criminali hanno un intelligenza imprenditoriale, improntata al profitto, che fa invidia a qualsiasi società finanziaria e che si potrebbe auto rappresentare e celebrare con un manuale proprio di scienza del capitale.
Gli imperi economici della camorra e delle mafie moderne sono innati nel capitalismo e ne rappresentano uno "stakeholder" dell'economia mondiale. Nell'ultimo capitolo del libro, un imprenditore dei rifiuti, intermediario fra le aziende e i clan smaltitori e amico dello scrittore, dice: "ti fa schifo questo mestiere? Robbè, ma lo sai che gli stakeholder (si intendono i mediatori, nda) hanno fatto andare in europa questo paese di merda? Lo sai o no? Ma lo sai quanti operai hanno avuto il culo salvato dal fatto che io non facevo spendere un cazzo alle loro aziende? Insomma l'economia mondiale va bene anche se le organizzazione criminali, vere e proprie multinazionali, creano profitto. E' questo il messaggio che più mi scandalizza
Voglio chiudere l'articolo con il mio sostegno a Roberto Saviano , che purtroppo deve rifugiarsi dalle minacce di chi queste denunce non le tollera. Se qualcuno desidera altri approfondimenti cliccate qui