Il cinema indipendente continua a crescere e a regalarci delle fantastiche storie, grazie al primo lungometraggio di Valerie Faris e Jonathan Dayton .
Nel caso di Little Miss Sunshine basterebbe citare i riconoscimenti e le cifre ottenute:
- vincitore degli Indipendent Spirit Awards (premi del cinema indipendente assegnati ogni anno a Los Angeles)
- giudicato la miglior pellicola del 2006 dal Sindacato dei Produttori di Hollywood
- vincitori di 2 premi oscar per il miglior attore non protagonista (Alan Arkin) e per la migliore sceneggiatura originale (Michael Arndt)
- premiato al Gran Prix di Deauville ed al Sidney Film Festival
Little Miss Sunshine è costato 8 milioni di dollari e ne ha incassati 100 in tutto il mondo.
Basterebbe questo a far riflettere ma Little Miss Sunshine è molto di più
è la storia semplice di una sgangherata famiglia americana, schiacciata dalle difficoltà, che deve confrontarsi di continuo con vari problemi della vita. Il nonno erotomane e drogato, il padre determinato a raggiungere il successo che non arriva, la madre cotrofigura di se stessa, lo zio gay, innamorato respinto che ha tentato il suicidio senza riuscirci, il figlio lettore di Nietzsche che desidera a tutti i costi fare il collaudatore di aerei ed infine la piccola Olive che vuole primeggiare nel concorso di bellezza per bambine della california
Little miss sunshine è una commedia dal sapore vero, una commedia ad ampio raggio, capace di andare dal dolce all'agrodolce come in un viaggio fino alla california e sarà il viaggio, intrapreso da tutti i componenti della famiglia, ad accompagnare alla fine dei sogni e dell'esistenza stessa alcuni, ed alla realizzazione dei desideri altri, costituendo al contempo punto di arrivo e di partenza per il viaggio più lungo ed impegnativo di tutti: la vita.
Una bella storia, una ottima scenografia affidata ad un buon cast,il tutto condito da una colonna sonora quasi sempre all'altezza e da dialoghi dai sapori autentici ed a volte brillantemente surreali
