Approfitto di questa recensione di questa magnifica serie per intavolare un ragionamento sulla critica. Nello specifico lo spunto viene da una "share" su Facebook di un post dell'Avvenire sulle moderne serie tv, in cui si collegava l'elevata qualita' di questo nuovo formato con la mancanza di uno share richiesto di pubblico. Le nuove serie puntano di piu' a fare del proprio brand un marchio da vendere ai provider per arricchire la loro offerta multimediale. Diventano un icona da vendere , in cui non ha piu' importanza la popolarita' in termini di vendite di mercato, ma l'alone di leggenda e l'elevata esclusivita' dei contentuti che possono essere argomento di discussione nel quotidiano tanto da rendere necessaria la visione, o almeno una conoscenza superficiale, altrimenti si e' fuori alla contemporaneita'. E' un rischio che un giornale come l'Avvenire non puo' permettersi e per questo cita questa splendida serie. Peccato che sbaglia dato che la serie in questione ha avuto numeri impressionanti di ascolto e che dovrebbero accontentarsi di non essere piu' da tempo il giornale di regime del pensiero unico morale ed etico per antonomasia, e di accettare la folla di pensieri unici dell'eta' moderna.
Tornando alla serie, mi piace sottolineare che questa non e' una esaltazione del male, riproposto nella solita melensa dove il cattivo e' piu' affascinante e il buono e' addirittura antipatico, se non mediocre. No. la serie ti ammalia nelle prime puntate con una visione satirica della violenza nel mondo della droga per poi privarti dell'affetto che provi per I personaggi principali stroncati dalla loro stessa presunzione ed incapacita' di gestire un mondo piu' grande di loro. I personaggi cambiano spesso ruolo, diventano cattivi , poi buoni e viceversa, giustificando il nichilismo percepito dall'avvenire, solo che alla fine hai solo l'amaro in bocca per avere rasentato la morte piu' volte televisivamente con I cartelli messicani, tramite il coinvolgimento con I personaggi, e per aver rovinato la vita dei familiari, che senti tuoi, del protagonista . Senti rabbia per il comportamento del professore di chimica Walter White. Arrivi a disprezzare la sua voglia di emergere dalla mediocrita' della sua vita, modesta nei confronti della sua intelligenza e cultura scentifica di professore di liceo , ed il suo tentativo di sfiorare I vertici del potere e della ricchezza tramite la creazione di una metanfetamina pura oltre il 90% di cui solo lui era capace. Capisci che le serie adorate dall'avvenire e proposte dalla Rai di turno non vogliono lasciarti nessuna amarezza, anzi vogliono farti amare il presente dove il buono e' buono , il cattivo e' una bandieruola di turno ed I veri cattivi non appaiono mai, anzi non esistono….