L'ospite inatteso di Thomas McCarthy.

locandinaPeccato guardare la locandina di questo film prima di vederlo, perchè la scena che più tocca nel profondo è proprio quella raffigurata. Per me è stato come un balzo al cuore al ritmo del tamburo, e forse la chiave di questa sensazione è proprio il non aspettarmi questa scena: un uomo impettito, seduto in metro, che comincia a suonare il tamburo lasciandosi andare completamente e dimenandosi come in una danza tribale.

E' una rappresentanzione della rabbia dell'uomo, dello schiavo nero che si ribella al padrone bianco che lo costringe a lavorare nei campi, dell'impiegato che non ne può più di timbrare il catellino e di passare ore della giornata a guardare il puntatore del mouse!

 

scenaQuest'opera di McCarthy e' un film sociale che denuncia, con una sceneggiatura qualche volta scontata, la chiusura dell'america nei confronti del popolo di immigranti che nel passato ne ha fatto grande il mito. Nel raggiungere questo scopo il regista mette insieme 4 personaggi che rappresentano tutto il resto del mondo che si confronta con gli USA, e che con il loro passato appena accennato sono come dei megafoni del dolore di un mondo che dalla globalizzazione riceve spesso solo nuove burocrazie e nuove promesse di felicità poi non mantenute.

Alla fine del film si ha voglia di suonare il tamburo e ballare, ballare...

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