Puo' un reportage giornalistico declinarsi in vignette a nuvolette? Puo' un fumetto riuscire a portare il pensiero del lettore lontano dalle sue brighe quotidiane, e fermarlo fra le righe delle sue vignette su mondi e problemi lontani miglie e miglia?
Joe Sacco e' un giornalista che non voleva fermarsi alla penna e alla scrittura. Aveva bisogno del fumetto e della satira per esprimersi al meglio e la sua storia personale e' proprio quella di un redattore, annoiato del proprio lavoro da scrivano, che decide di lanciarsi nel linguaggio di Will Eisner con la stessa finalita' di informare a tutto tondo.
Palestina e' un reportage autentico, dove il fumetto si inserisce con una carica di iper realismo e satira allo stesso tempo. Joe e' in terza persona il personaggio principale, in cui piu' di tutti si accanisce la satira del disegnatore: in primis sulla sua figura esile, dal labbrone e dalla grande dentatura e sulle lenti che impediscono di vedere gli occhi che si immaginano puntini impregnati di miopia. E la matita di Joe non perdona nessuna sua insofferenza alla lontananza dalle comodita occidentali, tanto che e' facile per noi, comodi a leggere sopra ad un divano, immedesimarsi nella sua figura e alla sua, per nulla mascherata, simpatia per gli israeliani e la vita allegra e spensierata dei quartieri bene di Tel Aviv.
Si prova una istintiva simpatia per le sue debolezze e la sua intolleranza mal celata verso le sporcizie , la fame e le macerie, tuttavia ogni suo viaggio sulla strischia di Gaza, ogni visita ad una famiglia palestinese privata dei loro averi a favore dei coloni, lo cambia un po' e lo rende di poco iin volta piu' critico del pensiero "debole" che vive di allegria e leggerezza nei locali notturni israeliani.
Il suo graphic novel e' un viaggio alla ricerca, certe volte anche cinica, della disperazione umana attraverso la documentazione visiva della vita dei palestinesi immediatamente dopo ai fatti della prima intifada. Ne esce un panorama meschino in cui nessuno si salva, sicuramente non la pochezza dell'informazione giornalistica tradizionale, che banalizza l'operato di Israele ed il suo sistema illegale di occupazione del territorio palestinese. Non si salvano neanche le organizzazioni palestinesi, in bilico fra terrorismo e corruzione, e sopratutto non si salva l'occidente per il suo menefregismo ed opportunismo politico.
Joe Sacco riesce a portarci in giro fra I quartieri poveri di Gaza e ci fa toccare con mano il fango delle strade non asfaltate, ed il freddo delle case palestinesi in cui questo popolo preservano con cura un nulla, a seguito del furto israeliano delle loro case e della loro identita', da donare ai loro figli con la dignita del tutto.
Joe Sacco e' un vero giornalista ed un grande disegnatore.